Home » Autrici » Presentazione di Caccia alle streghe e di Maria Campagna

Presentazione di Caccia alle streghe e di Maria Campagna

Caccia alle streghe è stato ispirato dal dramma Cccia alle streghe, 1976 di Maria Campagna. L’idea di chiedere a Isabella Balena una scelta di sue fotografie di donne in luoghi di guerra ha condotto il lavoro. Abbiamo tenuto un passo doppio fra il passato e il presente convinte che la caccia alle streghe non sia stato un momento marginale della storia moderna ma che la storia del presente continua a richiedere di capire una profonda viscerale violenza contro le donne che si esprime nelle guerre.

Donne di parola ha lavorato per un anno su Caccia alle streghe 2020, il testo originale siciliano è stato tradotto da Mariangela Linzitto. Da questa traduzione sono state scelte solo alcune scene per inserirle in una cornice storica.  L’origine va cercata nella ricerca storica femminista di Luisa Muraro, La Signora del gioco, (Feltrinelli 1976), poi in Maria Sofia Messana, Inquisitori, negromanti e streghe nella Sicilia moderna, Sellerio, 2007, Anna Siciliano, Sulla rivolta di Palermo del 1647, Edizioni Librarie Siciliane, 1990, Marinella Fiume, La Bolgia delle eretiche,  (Bonano, 2017) e in Ammagatrici, (Bonanno, 2019).  Le musiche sono di Roberto Romano che le ha regalate a Donne di parola, così gentilmente Luisa Sax ci ha proposto la registrazione di Peste e colera da lei scritto e poi suonato insieme alle , il primo gruppo femminile punk rock italiano nato nel 1977 a Milano, dal web proviene Rosa Campailla, tamburellatrice di Scicli.  La tradizione femminile delle tamburellatrici risale alla Grecia e alla Magna Grecia. Per secoli il tamburello è stato uno strumento suonato dalle donne. E’ solo dal XX secolo che diventa uno strumento suonato indifferentemente da femmine e maschi. Ma rimane una tradizione musicale femminile che ancora è presente e tramandata.

Video tratto dallo spettacolo In ricordo di Maria Campagna con la registrazione della sua voce che recita Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali a cura di Salvina Campagna, regia e montaggio Cinzia Caminiti e  Gianni Nicotra

Maria Campagna

Racconta sua sorella Salvina Campagna”Fino a 35anni Maria ha vissuto nel paese dove è nata (Ramacca CT). Qui, sin da bambina, è cresciuta frequentando l’Azione Cattolica fino a diventarne, da grande, presidente. Le scuole superiori le frequentò in un collegio religioso ad Acireale (da interna). Questa sua formazione religiosa non rimase in lei passiva. A un certo punto della sua vita mette in discussione gran parte delle informazioni ricevute in famiglia, a scuola, in chiesa. Autonomamente approfondisce l’evoluzione storica di alcuni periodi (come quello dell’Inquisizione o della venuta di Garibaldi in Sicilia, per citare i suoi lavori).  Matura la consapevolezza che c’era un abisso tra ciò che insegnava Gesù e l’interpretazione del Vangelo da parte della Chiesa durante il periodo dell’Inquisizione e il potere assoluto. Un potere che la Chiesa aveva conquistato incutendo timori e sopraffazioni fino ad uccidere. Vittime soprattutto le donne che osavano alzare il capo. Maturò la consapevolezza che, fra i due sessi, chi la pagava veramente cara era la donna. E questa differenza, evolvendosi e assumendo modi diversi, si è protratta nel tempo fino a oggi. Quando in famiglia o nell’ambito delle amicizie si attendeva un lieto evento, la nascita di una persona, lei sperava sempre che fosse un maschio, per evitare alla donna che subisse, crescendo, ogni tipo di sottomissione e di condizioni sfavorevoli e svantaggiate. Ho voluto inquadrare la figura di Maria per capire il motivo per cui è maturata in lei la voglia di dare informazione con lo spettacolo (all’epoca gli spettacoli venivano realizzati anche nelle piazze e dopo lo spettacolo seguiva il dibattito con l’intervento del pubblico)” (2,3,2020)

 

La voce Maria Campagna è presente in Siciliane Dizionario Biografico a cura di Marinella Fiume, Emanuele Romeo Editore, 2006