Ann Sheperd, “La Montagna vivente”

“La montagna vivente” (The living mountain) -1° edizione 1977 di Nan Shepherd (Peterculter, 11 febbraio 1893 – Aberdeen, 23 febbraio 1981) Lettura di brani tratti da un’opera che è diventata un libro di culto per gli amanti della montagna, in essa la poetessa scozzese racconta l’esplorazione dei monti Cairngorm, nella Scozia nordorientale, monti che percorse in lungo e in largo, più e più volte, per tutta la sua vita. Nell’introduzione all’ edizione Ponte alle Grazie (2018), Robert Macfarlane la paragona a scrittori di viaggio come Bruce Chatwin, ma in lei si percepisce qualcosa di speciale: il suo essere una donna esploratrice. Le descrizioni, i pensieri, le sensazioni sono riportate in modo così suggestivo e profondo che non si può facilmente catalogare come “diario”, “La Montagna vivente” si può a ragione definire uno dei più bei libri che siano stati scritti sulla natura e il paesaggio. E adesso, dopo aver ascoltato l’introduzione, vi invitiamo a chiudere gli occhi e a lasciarvi condurre in questo percorso di conoscenza. Durata: 18′ 57” Interpreti: Francesca Arensi Claudia Badioli Cristina Parolini Daniela Zanchi Contributi musicali: Ewen Henderson (“Steal”) Jenny Sturgeon (“The living mountain”) Claude Debussy (“La mer”- “Prelude à l’après-midi d’un faune”) Montaggio audio a cura di Daniela Zanchi

La mia scalata al Monte Bianco -1838 di Henriette d’Angeville

“La mia scalata al Monte Bianco – 1838” di Henriette d’Angeville

 

Lettura di brani tratti dal diario di viaggio scritto dalla prima donna che organizzò  e portò  a termine una vera e propria spedizione alpinistica sulla vetta del Monte Bianco: Henriette d’Angeville (Semur-en-Brionnais, 10 marzo 1794 – Losanna, 13 gennaio 1871).

La durata: 27′ 38”

Interpreti:

Attilia Cozzaglio (voce narrante)

Francesca Arensi

Claudia Badioli

Daniela Zanchi

Montaggio audio a cura di Daniela Zanchi

Musica: da SATIE Piano Works Vol.4 ( Le Piccadilly e Le piège de Meduse).

Prima parte

Seconda parte

Henriette d’Angeville “La mia scalata al monte Bianco-1838”

Vivalda edizioni (collana “I Licheni),1989

 

La scelta del testo rientra in un progetto più ampio che ha l’obiettivo di  presentare libri scritti da donne che sono state, in  epoche diverse, soggetti attivi di imprese singolari  o anticonvenzionali.

Si sa che il mondo degli alpinisti e delle guide montane è occupato prevalentemente da uomini (1113 guide alpine uomini e 16 donne nel 2019), significativa a tal proposito è  la frase pronunciata da una guida di Chamonix al rientro vittorioso di Henriette dalla scalata al monte Bianco: “ Avete avuto il grande merito di andare sul Monte Bianco, ma bisogna convenire che il Monte Bianco ne avrà  molto meno ora che anche le signore possono scalarlo”.

 

Durante la spedizione la nobildonna aveva annotato giorno per giorno ogni particolare su un taccuino, rimasto noto come Carnet vert, che fu pubblicato a inizio Novecento su una rivista di alpinismo. Nei mesi successivi la spedizione, la d’Angeville, tornata a Ginevra, aveva fatto realizzare dai migliori pittori della cittàuna cinquantina tra acquerelli, pastelli e chine, per illustrare il resoconto dell’avventura.

Nel castello di Lompnès poi si dedicò alla revisione e alla stesura definitiva del diario di viaggio, databile tra il marzo e aprile del 1839. Non trovò però nessun editore disposto a pubblicare il manoscritto alla cifra da lei richiesta, per coprire le spese sostenute per le illustrazioni, così il diario rimase chiuso in un cassetto.

Nel 1986, in occasione del bicentenario della conquista del Monte Bianco, l’editore francese Arthaud, venuto in possesso del manoscritto, ne riconobbe il valore e lo pubblicò a fine 1987, ma senza illustrazioni; solo alcuni degli acquerelli si salvarono dall’oblio. Nella edizione ristampata nella collana “Licheni” dalla casa editrice Vivalda, troviamo invece il maggior numero di tavole mai riprodotte nelle precedenti edizioni.

 

POLIFONIA TEATRALE DAI TEMPI DELLA PANDEMIA

POLIFONIA TEATRALE DAI TEMPI DELLA PANDEMIA 

Nuovo spettacolo di Donne di parola (www.donnediparola.eu), durata 57’

vai al link https://vimeo.com/518527215

Lo spettacolo ha debuttato il 13/3/2021 nel contesto di iniziative per l’8 marzo indette dalla Biblioteca Comunale, dall’Associazione Lucrezia Marinelli, dal Comune di Sesto San Giovanni

E’ stato presentato il  24/3/2021 su Zoom alla Libera Università delle Donne, il 13/4/2021 all’Alveare di Milano, il 17/4/2021 alla Libreria delle donne di Milano, il 28/4/2021 alla Galleria delle donne Sofonisba Anguissola di Torino

Ideazione montaggio regia del video di Donatella Massara
Idea di Laura Modini
Supervisione e Presentazione di Silvana Ferrari
Ringraziamenti a Emanuela Martini

 Monologhi

Laura Modini: La forza e l’energia di mia madre

Domitilla Colombo: Sempre libera degg’io

Donatella Massara: Il corpo esteso al mondo che pensa

Maria Teresa Mandriani: Parto dall’arte in ogni sua forma e soprattutto l’arte di vivere e amare

Pinuccia Barbieri: Pensieri sul periodo di Covid

Carla Massara: Una grande affettuosa e preziosissima solidarietà tra di noi

Raffaella Gallerati: Tunnel di realtà

Maurizia Ferrari: Mio pensiero

Myriam Bergamaschi e Maria: Una delle mie interviste alle donne

Diana Quinto legge i monologhi di:

Marisa Guarneri: La prima preoccupazione è stata per le donne

Rita Lopez: Il racconto di Agitu

 Occhi di grotta per pianoforte solo di Nelly LiPuma

Musiche da Some works of mine di Nelly LiPuma

Riprese video registrate da Zoom, a cura delle autrici, dal cellulare di Danilo Caravà, Paolo Banfi, Claudio Gallinella.

Fotografie d’archivio e delle autrici

Disegni di Dacia Manto

 Regia di Donne di parola

Regia di Donne di Parola

PRESENTAZIONE di Donatella Massara curatrice dello spettacolo

Polifonia Teatrale dai tempi della pandemia è il titolo che ho proposto, constatate le diversità che avevamo messo insieme. L’eterogeneità, la molteplicità di approcci, la tonalità differente è per me così evidente che oggi vorrei cambiare il titolo in Polifonia teatrale di tempi della pandemia, per sottolineare la musicalità in cui è traducibile il ritmo, il sound, la percussione diversa che le parole esprimono.

L’idea dello spettacolo è di Laura Modini, che, mesi fa, voleva raccogliere racconti di cosa stessero vivendo le donne, turbata dalle brutte notizie sul peggioramento incalzante della vita di alcune. Il secondo step è stato quello di entrare in azione afferrando, prima delle altre, noi stesse – come abbiamo imparato dalla politica delle donne. Uno spostamento non facile perché tutte noi viviamo apparentemente nella normalità, quella che può sembrare senza senso mettere in parola scritta. Invece il risultato è stato che abbiamo agito, pensato e scritto proprio perché questa normalità potesse essere raccontata, sapendo che normalità non è. Silvana Ferrari che ci ha supervisionate annota nell’introduzione: in queste testimonianze ci possiamo riconoscere. Affidate al suo giudizio, e confortate dai buoni giudizi, vi proponiamo il nostro spettacolo composto dalle testimonianze della nostra vita, noi donne normali, vicine e amiche, in comunità di appartenenze, anche da molti anni, ma imprevedibilmente differenti. Il finale dello spettacolo è su Agitu Idea Gudeta, la donna uccisa il 29 dicembre. Non perché pensiamo sia un simbolo. Come dice Marisa Guarneri: ogni donna fa storia a sé. Rappresenta però la paura inconfessata di ogni donna di essere uccisa, interpreta la ‘paura della notte’, che ognuna sente, più o meno inconsciamente. Nel periodo di paura per quello che non vediamo, Agitu ci è diventata un’amica visibile, amata e pianta, con tutte le sue belle iniziative, con la sua vita spezzata, da un uomo, stupido e criminale, “il vero pericolo”, come dice Rita Lopez, autrice del racconto incluso nello spettacolo. Una conoscenza di Facebook, un regalo di Internet.

Il video è stato ingentilito e reso più fruibile e comprensibile dalla musica suonata e composta da Nelly LiPuma, un’altra imprevedibile conoscenza di La Biblioteca femminista il gruppo da me amministrato su Facebook. Mi ha autorizzata a usare le sue bellissime musiche, per piano, flauto, oboe, corno inglese, fagotto, clavicembalo, viola e violoncello, chiude lo spettacolo suonando per pianoforte solo Occhi di grotta. Puntuali e sincronici arrivano i misteriosi boschi e le stelle, gli occhi di lupe e i barbagianni dei disegni di Dacia Manto, l’artista, fotografata insieme a una decina dei 90 cani, con cui vive e che amorevolmente alleva. È la figlia di Diana Quinto, che legge il racconto di Agitu.  Un altro filo di cucitura del video sono le fotografie che aprono ogni monologo anticipando qualche significato e mostrando quello che ognuna vuole fare vedere ancora di sé: balconi innevati, terrazzi illuminati di luci, incontri di amiche, scorci di vie milanesi, immagini della solitudine, segni, colori e oggetti che raccontano di una vita creativa, fotografie dell’infanzia che slittando nel come siamo adesso creano quella trasparenza del ricordo che ci fa stare meglio.

Polifonia teatrale dai /di tempi della pandemia prosegue con un incontro, nel quale speriamo di rianellare i fili delle storie, di quanto ci accade e quanto immaginiamo, nell’accordo dei singenionimi, delle parentele  e delle appartenenze con il nostro pubblico.

 

 

 

Caccia alla streghe 2020

CLICCA   PER   ANDARE  AL  VIDEO
 Caccia alle streghe 2020 (CLICCA per il VIDEO, il radiodramma con le fotografie di Isabella Balena)

Caccia alle streghe 2020 il file qui sotto è il radiodramma in versione di solo audio

Vai alla presentazione del radiodramma e di Maria Campagna

Il radiodramma è stato interpretato da Zina Borgini, Mariangela Candiani, Domitilla Colombo, Maurizia Ferrari, Emanuela Martini, Donatella Massara, Marina Mazzotti, Laura Modini, Diana Quinto, Ivana Spampinato con i contributi di Raffaella Gallerati, Bianca Gervasini, Pinuccia Barbieri, Cinzia Bertozzi, Marisa Guarneri, Danilo Caravà, Carla Massara, Paolo Banfi, Giorgio Franzoni.

 

Vai al Video tratto dallo spettacolo In ricordo di Maria Campagna con la registrazione della sua voce che recita Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali e fotografie d’archivio a cura di Salvina Campagna, regia e montaggio Cinzia Caminiti e  Gianni Nicotra

La Casa, racconto di Annamaria Indinimeo

 

 

La casa racconto di Annamaria Indinimeo

Interprete : Annamaria Indinimeo

Prima parte:

Seconda parte:

Terza parte:

Quarta parte:

Quinta parte

 

Immagine: da “Arsenico e vecchi merletti” film di F. Capra, 1944

La Vergine guerriera, racconto di Annamaria Indinimeo

 

 

La Vergine guerriera, racconto di Annamaria Indinimeo

Interprete Annamaria Indinimeo

Parte 1a

 

Parte 2a

 

Parte 3a

Immagine: dal Manoscritto del trattato di astrologia del 1470 “De Sphaera” conservato alla Biblioteca Estense di Modena da Instagram

Diario immaginario, racconto di Annamaria Indinimeo

Diario immaginario racconto di Annamaria Indinimeo

Interprete Annamaria Indinimeo

Immagine Scrittura a mano. A misura di donna, 1976 di Anna Oberto, opera esposta alla Mostra Il  Soggetto imprevisto 1978 Arte e femminismo in Italia, fotografia di Donatella Massara

 “Seduta nell’angolo del cerchio s(u)ono Anna” ispirato alla prigionia di Giovanna La Pazza di Domitilla Colombo

“Seduta nell’angolo del cerchio s(u)ono Anna” ispirato alla prigionia di Giovanna La Pazza di Danilo Caravà e Domitilla Colombo Adattamento del monologo e Interpretazione

Immagine: Domitilla Colombo fotografia di Peter Bescapè

A Luisa poesia di Mariannina Coffa presentazione di Donatella Massara

 

 

 

A Luisa. In un momento d’estasi magnetica di Mariannina Coffa, 14,4,1862

Interprete Donatella Massara

Presentazione di Mariannina Coffa di Donatella Massara

Immagine: Fotografia di Mariannina Coffa

Bibliografia

Marinella Fiume, “Sibilla Arcana. Mariannina Coffa (1841-1878), Edizioni Lussografica., 2000

Marinella Fiume (a cura di), Mariannina Coffa Sguardi Plurali, Atti del Convegno, Noto, 7-8/11/2014, Armando Siciliano Editore, 2016

Marinella Fiume (a cura di), Siciliane, Emanuele Romeo Editore, 2006